
L’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia ha reso noto il Piano Strategico 2023-2025. Per quanto riguarda il Consuntivo dell’azione svolta in attuazione del Piano strategico 2020-2022, si legge quanto segue: “Il piano strategico 2020-2022 indicava come primari obiettivi da perseguire:
– presidiare e rendere più efficienti i processi di lavorazione delle SOS anche con l’attivazione di poli di competenza per i comparti nuovi o particolarmente complessi (valute virtuali, giochi, cybercrime, fintech) e i fenomeni criminali rilevanti (finanziamento del terrorismo, criminalità organizzata, corruzione e abuso di risorse pubbliche, reati fiscali);
– accrescere lo strumentario avanzato per l’analisi delle informazioni anche mediante il ricorso a tecnologie innovative;
– sfruttare pienamente la base dati costituita dalle comunicazioni oggettive sul contante per l’analisi strategica dei flussi a rischio di riciclaggio e per l’individuazione di operatività sospette non segnalate;
– sensibilizzare i segnalanti sui valori della collaborazione, intraprendere azioni per migliorare, specie sul profilo qualitativo, i contributi di categorie di segnalanti di settori esposti a elevati rischi (giochi, carte di pagamento);
– coinvolgere maggiormente nelle attività di segnalazione contrasto gli enti della Pubblica amministrazione anche in considerazione del loro ruolo nella gestione dei fondi riveniente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;
– accrescere la collaborazione con gli Organi investigativi, la magistratura, la DNA, le altre autorità competenti;
– partecipare attivamente agli approfondimenti in corso per l’istituzione di un “Meccanismo” europeo per le FIU e dare ulteriore impulso alle Joint Analysis con FIU estere.
Gli obiettivi indicati – anche grazie al costante supporto fornito dalla Banca d’Italia – sono stati raggiunti e costituiscono la premessa della pianificazione strategica per il prossimo triennio. Dei risultati conseguiti negli scorsi anni si è dato conto nel Rapporto annuale dell’Unità presentato al pubblico e trasmesso, per il tramite del MEF, al Parlamento”.
Inoltre, per quanto riguarda il contesto di riferimento, si legge che “negli anni è mutato il profilo delle segnalazioni sospette; da una parte esse contengono una rappresentazione molto più articolata e dettagliata delle operatività (anche in ambiti nuovi e specializzati), dall’altra risentono del maggior ricorso dei soggetti obbligati a sistemi automatici di identificazione delle anomalie, spesso non supportati da successive valutazioni di significatività; tale fenomeno assume rilevanza sistemica negli ambiti in cui il rapporto fra intermediari e cliente è particolarmente debole (es. giochi on-line e carte pre-pagate) per cui il confine fra anomalia e sospetto è spesso incerto”.
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