L’avv. Ripamonti parla anche del Referendum sulla Giustizia
Il 26 ed il 29 Maggio 2022 sono stati assolti con formula โil fatto non sussisteโ, da due diversi magistrati monocratici, rispettivi imputati che, in epoca successiva alle leggi di stabilitร 2015 e 2016, gestivano centri di raccolta scommesse collegati a bookmaker maltese privo di concessione. Agli stessi era contestato il delitto di cui allโart.4 legge 401/89, non avendo aderito alle procedure di regolarizzazione per emersione. Ad assistere gli imputati lโavv. Marco Ripamonti (nella foto), con Studio in Viterbo e Firenze il quale con documenti alla mano ha sostenuto in discussione la discriminazione patita dallโoperatore maltese e dai suoi preposti ai fini dellโaccesso alle procedure di regolarizzazione, con ricostruzione della giurisprudenza in tema di contrasti comunitari e di intermediazione. Tra la documentazione prodotta le note con cui il bookmaker aveva inutilmente interloquito con ADM al fine di entrare nei circuiti della sanatoria.
Gli argomenti trattati dalla difesa hanno determinato il Tribunale ad assolvere con ampia formula.
Lโavv.Marco Ripamonti, contattato per un commento, ha dichiarato: โLe pronunce in tema di discriminazione riguardo alle procedure di regolarizzazione di cui alle leggi di stabilitร 2015 e 2016 sono in crescita, anche perchรฉ il fatto stesso che la gara prevista per il 2016 non sia mai stata indetta rafforza lโargomento, atteso che il sistema ibrido delle sanatorie, che doveva costituire un rimedio estemporaneo, si รจ consolidato chiudendo ogni possibilitร di ingresso al sistema da parte di operatori trasfrontalieri interessati. Gli anni che stanno passando sono ormai davvero troppiโ.
Sulla richiesta di esprimersi sui temi del Referendum relativo alla Giustizia il professionista viterbese, che da molti anni si occupa dalla Lombardia alla Sicilia di processi penali legati al gioco ed alle scommesse, ha dichiarato: โCi ragionerรฒ fino alla fine, anche se credo che voterรฒ tutti SI. Reputo che i Referendum, in caso di successo, dovranno essere seguiti da importanti accorgimenti normativi. Penso sia giusto dirigersi verso la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudicanti, anche se il referendum non produrrร questo risultato immediato, riguardando soltanto il passaggio da un ruolo all’altro da parte del magistrato stesso. Tale preclusione credo potraโ giovare alla professionalitร dei magistrati ed allo stesso principio del giusto processo, perchรฉ a me non piacerebbe, da imputato, venire giudicato da un magistrato che avesse svolto il ruolo di pubblico ministero per anni passando al ruolo giudicante proprio per il mio processo. Si tratterebbe, in caso di buon esito del referendum, di un passo avanti nella direzione della vera e propria separazione delle carriere, che ritengo certamente un traguardo importante di civiltร . Magari non mi capiterร piรน, da avvocato, di arrivare in aula collegiale alle 9 e chiedermi perchรจ il pm ancora non sia in aula e poi vedermelo sbucare dalla camera di consiglio un attimo prima del Collegio.