“Abbiamo fatto il punto sugli aspetti economici e normativi. Il gioco pubblico ha avuto enormi cambiamenti, le stime prevedono una crescita importante. Parliamo di un comparto che è maturo e stabile, nel 2021 tutte le voci si sono confermate in crescita o ai livelli degli anni precedenti al COVID. Ci siamo soffermati sulla rete distributiva dei punti vendita sul territorio delle regioni italiane. Questo perché a causa delle preferenze del consumatore e della frammentazione normativa ci sono varie differenze. La frammentarietà della normativa ha dato adito a contenziosi a livello amministrativo e giuridico, ha inoltre bloccato la possibilità di bandire nuove gare per le concessioni. Non a caso in occasione della presentazione della legge delega per la riforma fiscale, nel corso di alcune audizioni degli operatori, è stata chiesta un’attenzione particolare alla distribuzione degli esercizi sul territorio, in particolare è stata chiesta l’applicazione di regole omogenee, anche perché negli anni sono emerse alcune inefficienze”. Lo ha detto il direttore dell’area Salute dell’I-Com, Eleonora Mazzoni (nella foto), intervenendo al webinar “La regolamentazione del settore dei giochi: stato dell’arte e scenari futuri”, organizzato a Roma dall’Istituto per la Competitività (I-Com) insieme a IGT.
“Oggi l’eccessiva capillarità dei punti vendita rende più difficile il controllo sul territorio, dopo tanti anni sarebbe opportuno rendere più efficiente la distribuzione territoriale. Gli obiettivi pubblici di regolamentazione del gioco – ha aggiunto Mazzoni – sono riconducibili a tre macro questioni: la prima riguarda la necessità di contenere la problematicità del gioco, la seconda si riferisce alla garanzia di stabilità delle entrate erariali, la terza riguarda invece la gestione del gioco, che deve essere bilanciata tra gli enti territoriali e lo Stato centrale. Con questo convegno abbiamo riunito i vari stakeholder per capire quali sono oggi le priorità”.