È stato presentato oggi, mercoledì 24 maggio nella Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma il Rapporto Italia 2023 di Eurispes
Il Rapporto, giunto quest’anno alla 35esima edizione, è diventato, nel tempo, un apprezzato punto di riferimento per gli studiosi, per le Istituzioni, per il sistema dell’informazione e per gli osservatori internazionali. Per scelta metodologica, il Rapporto si costruisce ogni anno attorno a sei dicotomie, illustrate attraverso altrettanti saggi accompagnati da sessanta schede fenomenologiche di approfondimento.
Un intero capitolo è stato dedicato al fenomeno del gioco in Italia.
L’Eurispes ha sondato le abitudini e le opinioni di un campione di cittadini in relazione
al gioco con vincita in denaro.
Il 21,3% degli intervistati afferma di partecipare a giochi con vincita in denaro, mentre il 78,7% dichiara di non farlo mai.
Nello specifico, il 12% gioca solo dal vivo, il 4,2% solo online, il 5,1% in entrambi i modi.
Tra i 18-44enni si registrano le percentuali più elevate di non giocatori (oltre l’80%), mentre dai 45 anni in su sono più numerosi della media coloro che giocano solo dal vivo (il 14,3% dei 45-64enni) e, al contrario, dai 18 ai 24 anni coloro che giocano solo online (10,1%). Dai 25 ai 34 anni si trova la quota più alta di giocatori sia dal vivo sia online (6,7%).
Comportamenti a rischio. Con riferimento soltanto a coloro che giocano, sono stati poi presi in esame alcuni comportamenti potenzialmente a rischio, che potrebbero anche rivelare una forma di dipendenza dal gioco. La maggioranza dei giocatori afferma di non aver mai avuto la sensazione di trascorrere troppo tempo giocando (52,3%), ad oltre un terzo (34,7%) è invece capitato qualche volta, al 9% spesso, al 3,9% addirittura sempre.
Il 56,3% non ha mai la sensazione di spendere troppo denaro giocando, mentre ad un terzo (32,9%) capita qualche volta, al 6,5% spesso ed al 4,4% sempre.
Tre quarti dei soggetti (73,1) non hanno mai chiesto un prestito per giocare; preoccupa invece il 26,8% di chi lo ha chiesto (un giocatore su 10 lo chiede spesso o addirittura sempre).
Le giocatrici, rispetto ai giocatori, risultano meno inclini ai diversi tipi di condotte di gioco potenzialmente a rischio. Il 56,5% delle donne non sente di eccedere nel tempo trascorso
giocando, a fronte del 49,4% degli uomini; il 62,4% non ha la sensazione di spendere troppo giocando (52,1% tra gli uomini).
Anche la quota di chi non ha mai chiesto prestiti per giocare risulta più alta tra le giocatrici: 78,6% contro 69,5% dei giocatori.
Il 38% dei cittadini ha conoscenza diretta o indiretta dell’esistenza di circuiti di gioco illegale: quasi un terzo (31,6%) ne è a conoscenza ma non ne ha mai preso parte, il 6,4% ha anche partecipato.
Nella rilevazione del 2019 si fermava al 26,9% complessivo la percentuale di chi conosceva in modo diretto o indiretto circuiti illegali del gioco (per un aumento nel 2023 di 11 punti percentuali). L’incremento più deciso riguarda i soggetti a conoscenza di circuiti illegali che però non vi hanno preso parte (dal 22,3% al 31,6%). Si tratta di un segnale negativo per quanto concerne la diffusione dell’illecito nel mercato dei giochi, alimentato probabilmente anche dall’universo online, che spesso sfugge ai controlli.