Il Nucleo investigativo dei Carabinieri ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere della Dda di Torino nei confronti di quattro persone, accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di beni e organizzazione del gioco d’azzardo. Gli arresti sono avvenuti a Torino, Trofarello (TO), Albenga (SV) e Laigueglia (SV).

In particolare, é accusato di partecipazione alla ‘ndrangheta un 72enne, storico appartenente alla criminalità organizzata del Piemonte e da anni legato ai maggiori esponenti della ‘ndrangheta locale. Arrestato in passato per vari reati in materia di armi e traffico di stupefacenti, era sfuggito alla condanna per il reato di associazione mafiosa.

Insieme al 72enne, oggi risponde dei delitti di usura ed estorsione con aggravante mafiosa un 62enne accusato anche di avere organizzato una bisca clandestina in quello stesso bar nel quale si occupava di gioco d’azzardo a metà degli anni ’90. Secondo l’ipotesi d’accusa, i due avevano in corso da anni attività di usura ed estorsione ai danni di giocatori d’azzardo e piccoli imprenditori, spalleggiati da un 54enne e da un 48enne. Con quest’ultimo i due avevano organizzato una complessa attività di infiltrazione in attività economiche lecite, specie nel settore del commercio di alimenti, utilizzando una serie di prestanome e le competenze di alcuni professionisti, oggi indagati.

L’attività d’indagine ha evidenziato anche l’infiltrazione in una cooperativa sociale aggiudicataria, fra l’altro, dell’appalto comunale per il servizio di ristorazione nel palazzo di giustizia di Torino. Tre degli arrestati, anche a seguito di contatti con appartenenti ad una nota famiglia malavitosa, riuscivano a controllarla e depauperarla, sino all’interruzione del servizio dovuta al Covid. Alcune delle vittime, sentite dai carabinieri, hanno negato di subire le minacce e le pretese che invece emergevano dalle intercettazioni.