“In merito al Covid per due italiani su tre il peggio è passato. L’inflazione sicuramente preoccupa, viene considerata un problema, due italiani su tre dichiarano che fanno fatica a far quadrare i conti. Il 79% degli italiani dichiara di essere molto/abbastanza preoccupato dall’aumento dei prezzi. Non ci sono però comportamenti votati all’austerità, il Covid ha portato il bisogno di ritagliarsi momenti di divertimento, in cui si inserisce il tema dei giochi. La preoccupazione per la guerra è acuta, ma ci si concentra soprattutto sugli aspetti economici. In generale le prospettive economiche dei prossimi anni sono molto improntate al pessimismo. Oggi spicca il tema della transizione, concetto che evidenzia sentimenti molto ambivalenti. A livello sociale non c’è rabbia, ma una sorta di stanchezza, si parla di malinconia sociale. Si sta sviluppando una sorta di ribilanciamento tra quantità e qualità. Siamo forse alla fine dell’epoca della resilienza”. E’ quanto ha detto Nando Pagnoncelli (nella foto), presidente Ipsos, intervenendo a Roma alla presentazione del secondo Report di ricerca sul settore del gioco – realizzato in collaborazione tra Luiss Business School e Ipsos nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati – dal titolo “Responsabilità, trasparenza, comportamenti consapevoli: nuovi orizzonti dell’industria del gioco”.

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