“Il gioco è una forma di intrattenimento naturale. Prima di tutto dobbiamo fare cultura, bisogna fare in modo che l’innovazione sia chiara. Anche il mondo dei giochi è vittima di una mancata informazione, di un gap culturale nella pubblica opinione. Dallo studio emerge chiaramente che c’è una minore propensione al rischio perchè non si hanno le giuste conoscenze. La cultura e l’informazione sono due elementi fondamentali. Quando parliamo di gioco responsabile consideriamo sempre le stesse misure, come il distanziometro e le fasce orarie, mentre noi dobbiamo puntare su un marketing socialmente responsabile che sia il più possibile personalizzato. Il consumatore va educato attraverso una corretta informazione e un sistema mirato di studi e ricerche”.
Lo ha detto la componente del gruppo ricerche diritti e salute del giocatore-consumatore dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata, Laura D’Angeli, intervenendo all’evento “Giocare da grandi. Le rilevazioni dell’Osservatorio sul gioco pubblico 2020-2023”, organizzato oggi a Roma da Formiche, in collaborazione con SWG e IGT, per presentare il quarto rapporto di ricerca SWG.
