“Ci sono pessime norme che regolano il settore, norme fatte male. C’è una situazione di grandissima confusione. Manca il coordinamento tra le norme dello Stato e quelle regionali, oltretutto manca anche un coordinamento all’interno dello stesso tipo di norme. Come diceva l’ex procuratore Cafiero De Raho, tutto quello che non è gioco legale, diventa gioco illegale. Le associazioni criminali non investono quasi mai nel gioco legale, perchè è un gioco a perdere. In questo settore c’è molto da fare, ma bisogna prima di tutto superare una serie di ostacoli culturali. Lo Stato non può rinunciare a regolare questo settore. Seve un nuovo paradigma di legalità. La disciplina della concessione oggi si mangia quella della pubblica sicurezza. Bisogna puntare sulla normativa 231, noi come Fondazione Einaudi una mano la possiamo dare. La vera piaga è il gioco illegale. Le norme su distanziometro e fasce orarie sono vessatorie. Iniziamo un percorso virtuoso che non sia vessatorio per nessuno”.

Lo ha detto il componente del comitato scientifico – Sezione Giustizia – della Fondazione Luigi Einaudi, Massimiliano Annetta, intervenendo all’evento “Giocare da grandi. Le rilevazioni dell’Osservatorio sul gioco pubblico 2020-2023”, organizzato oggi a Roma da Formiche, in collaborazione con SWG e IGT, per presentare il quarto rapporto di ricerca SWG.