“La risoluzione approvata recentemente dal parlamento europeo evidenzia che nel business del gaming e degli esports è necessaria una politica di incentivazione anche e soprattutto alla presenza femminile. Tra i temi trattati nella risoluzione ce ne sono due particolarmente importanti: la dipendenza dai videogiochi e il match fixing. Riguardo a quest’ultimo la risoluzione mira a tutelare gli sport elettronici dai problemi legati alla manipolazione dei risultati sportivi, al gioco d’azzardo e al miglioramento delle prestazioni, compreso il doping. Viene sottolineata la necessità di prevenire il doping e la manipolazione dei risultati sportivi nei giochi professionali e di educare i giocatori su tali questioni, nonché di proteggere l’integrità delle competizioni. La soluzione non può essere solo la regolamentazione, ma serve anche un’opera di sensibilizzazione. Bisogna far capire i vantaggi di un comportamento etico. Un’altra questione di rilievo è quella del metaverso. Oggi il Parlamento Europeo invita la Commissione a esplorare le sinergie tra il settore dei videogiochi e la sua strategia di innovazione, in particolare nel contesto della ricerca sul metaverso e tenendo conto della protezione dei dati personali e delle sfide in materia di cibersicurezza, senza perdere di vista il fenomeno degli sport elettronici. Parlando di privacy va detto che chi sviluppa videogiochi dovrebbe essere molto attenzionato. Privacy e sicurezza informatica sono due priorità. Non dimentichiamo poi il tema della violenza sessuale virtuale. Infine la risoluzione sottolinea che i videogiochi e gli esport elettronici svolgono un duplice ruolo nella transizione ecologica. Sicuramente questa industria deve adoperarsi per diventare più rispettosa dell’ambiente, gli esports devono diventare un esempio”.
Lo ha detto Giuseppe Vaciago, Partner di 42 Law Firm, intervenendo al convegno “Criticità e potenzialità degli Esports in Italia: proposte per lo sviluppo del settore” presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto a Roma.