STS. Non tiriamo troppo la corda

(Jamma) Un recente studio realizzato da un noto istituto di ricerca rivela che, eventuali, ulteriori aumenti nella tassazione dei giochi pubblici potrebbero determinare, piuttosto che maggiori entrate, una certa riduzione del gettito erariale.
E non solo. Poiché parte dei giocatori si sposterebbe verso il mercato irregolare e illegale (causa l’offerta di prodotti di gioco più redditizi in quanto sfuggenti a qualsiasi tassazione) l’emorragia potrebbe andare oltre le previsioni.
Insomma, chi di dovere è avvisato: non bisogna tirare troppo la corda.

 
Il monito, per il Sindacato dei Totoricevitori Sportivi, è tanto più opportuno di questi tempi in cui lo stesso mercato di gioco borderline tenta di organizzarsi per ottenere una legittimazione sul campo.

Ci riferiamo ai titolari di centri di trasmissione dati che hanno sfilato a Roma chiedendo alle autorità competenti di trovare il modo per farli convivere con la rete legale. Ora, l’appeal dei CTD sta proprio nel fatto che offrono scommesse a quote vantaggiose, non dovendo gli allibratori esteri cui sono affiliati fare i conti con il fisco italiano.
Appare dunque evidente che l’aumento della tassazione sui giochi da una parte penalizzerebbe i concessionari e le casse dello Stato e dall’altra andrebbe a vantaggio dei CTD.
Due buoni motivi per non tirare ulteriormente la corda.