“Anche questa volta ci troviamo costretti a commentare le limitazioni orarie, ritenute illegittime dal Tar, introdotte da un Comune per le sale giochi. Questa volta ci troviamo a Carpi (MO) dove il sindaco, Alberto Bellelli, aveva imposto degli orari da rispettare per l’utilizzo delle slot, ma avrebbe utilizzato dei dati anteriori rispetto alla dichiarazione dello stato di emergenza per pandemia del 31 gennaio 2020″. Così in una nota Sapar.

“Gli stessi giudici, sospendendo l’ordinanza sindacale, hanno scritto che il Covid-19 può aver orientato il gioco verso i canali online proprio per la chiusura delle sale slot. In altre parole, i dati sulla ludopatia utilizzati dal comune di Carpi per giustificare la riduzione oraria non sono attendibili perché mostrano la situazione prima dell’avvento della pandemia, cioè al lontano 2018.

Il Covid potrebbe aver cambiato il modo di giocare degli italiani ed è per questo che quei dati non sono più veritieri e rispondenti alla situazione attuale.

In tutto questo le vere vittime sacrificali sono le piccole e medie imprese: non solo hanno dovuto subire le conseguenze della chiusura prolungata delle loro sale, ma hanno dovuto fare i conti con un’ordinanza sindacale senza senso. Per fortuna in questo caso è intervenuto il Tar a ripristinare la verità.

Come associazione di categoria, chiediamo più rispetto per il nostro settore, già martoriato da tasse e problemi: i sindaci, organi locali dello Stato, dovrebbero essere i primi a conoscere perfettamente la situazione che si vive nelle loro città. Ma in molti casi fingono di non vederla”.

Scarica qui l’ordinanza annullata

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