“Gentile Dirigente Generale Ippico Remo Chiodi, Augurandole di riuscire nel suo compito di riorganizzazione dell’ippica nazionale, le inviamo la nostra proposta pubblicamente. La responsabilità sociale e le preoccupazioni per i cavalli sono per noi l’aspetto principale su cui soffermarsi nella riorganizzazione dell’ippica. Misureremo il Suo operato, e quello della Consulta Ippica, da come saranno ricollocati i cavalli a fine carriera. Ogni aspetto della filiera delle corse deve, a nostro avviso, essere rivisitato per guardare le cose attraverso la lente del benessere dei cavalli e del loro scopo oltre la carriera produttiva nelle corse. Gli sforzi post-gara devono iniziare il primo giorno che un cavallo è iscritto alle corse, e ciò richiede un impegno da parte di tutti gli operatori”. E’ quanto si legge nella lettera inviata da Horse Angels (Associazione riconosciuta dal Masaf di interesse per l’ippica) al direttore generale per l’ippica del Masaf, Remo Chiodi.

“Se esistono soldi per la promozione dell’ippica, vanno impiegati anche per la versatilità dell’impiego dei cavalli da corsa al termine della carriera in ippodromo. Un marketing efficace – spiega l’associazione – può aumentare la domanda e il valore degli ex cavalli da corsa, evitando così che finiscano a correre su strada o al macello. Il passaggio dei cavalli da corsa alla pensione dignitosa deve iniziare ben prima della data del loro effettivo ritiro. Tutte le scuderie e i professionisti associati, inclusi veterinari e maniscalchi, dovrebbero operare in team per identificare i cavalli con problemi che limitano le prestazioni prima che diventino cambiamenti irreversibili al momento del pensionamento, perché non dobbiamo nasconderci il fatto che più un cavallo è in salute, maggiori è la sua desiderabilità per una seconda carriera nel mondo del cavallo da sella.

Con una attenta gestione e marketing – evidenzia Horse Angels -, i cavalli da corsa potrebbero conservare valore anche dopo le corse e non necessitare di essere regalati a fine carriera come spesso è successo negli ultimi venti anni. E’ molto importante l’educazione e la comunicazione nel settore per diffondere il concetto della responsabilità condivisa di prendersi cura dei cavalli da corsa per tutta la vita. Per questo è importante la tracciabilità degli ex cavalli da corsa e punire coloro che cedono i cavalli a scuderie di corse clandestine di cavalli. Il mondo è cambiato, una riforma ippica che non tenga conto del fine carriera dei cavalli, non sarà mai un’industria sostenibile, trasparente e compassionevole per l’opinione pubblica. La domanda di accoglimento di cavalli da corsa a fine carriera, andrebbe infine sostenuta con appositi programmi finanziati in aiuto soprattutto ai soggetti più fragili per un diverso impiego dopo la corsa.

In conclusione, chiediamo un programma di assistenza ai cavalli da corsa a fine carriera; che ne proibisca la macellazione; richieda che i cavalli da corsa siano tracciati fino alla destinazione ultima; preveda di sanzionare chi non rispetta le regole sul fine carriera e che le contravvenzioni finiscano in apposito fondo, alimentato anche da altre risorse pubbliche cui possano attingere per ripartizione, in base all’efficienza, associazioni riconosciute e registrate dal Masaf per il ricollocamento dei cavalli da corsa”, conclude Horse Angels.

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