Game Over! Chi ha portato il settore a camminare sempre sull’orlo del burrone, vada a casa di E. Bernardi

(Jamma) – Prima di iniziare questa mia esternazione, mi sono riletto alcuni articoli scritti in passato, un po’ per non ripetermi e un po’ per fare il punto in questo ennesimo periodo burrascoso e mi sono chiesto se vale ancora la pena esprimere la propria opinione, certo di parte ma più veritiera di certi articoli e delle esagerazioni riportate dai media.
Queste mie righe – scrive Eugenio Bernardi – non scandalizzino, ma io difendo la specificità di un’unica tipologia di gioco le A.W.P. o New Slot come le ha chiamate l’amministrazione. Dispiacerà a tanti ma tra le cause che ci hanno portato a questo punto, oltre alla diffusione delle A.W.P. certamente c’è l’enorme diffusione in strada delle 57 mila Videolottery con le loro caratteristiche di macchine da casinò.
Con gli apparecchi da gioco con vincita limitata a 100 euro e giocata massima ad 1 euro, certificati e collegati in rete, si pensava d’essere usciti dal tunnel del gioco irregolare, per intenderci quello dei famigerati videopoker e, invece, quasi tutti i media giornalmente continuano ad attaccare il settore. Spesso disinformati e in modo distorto.

 

Il gioco è dello Stato e nessuno lo dice chiaramente. A fatica si riesce a reagire, in primis le associazioni di settore ma anche quelle degli esercenti, forse tutti interdetti dopo le tante battaglie verso il gioco regolarizzato e controllato, restano a guardare.
Una martellante e generica campagna “no slot” e locali “slot free”, condotta da variopinti personaggi di sinistra che aprono blog a cui le testate giornalistiche pseudo moraliste a senso unico verso il solo gioco “slot” danno credito. Ma anche giornalisti navigati, che pena questi ultimi, fanno molta disinformazione e troppa confusione nell’identificazione dei prodotti di gioco automatico. Nessuno ha mai parlato di Totem, magari fra qualche anno lo scopriranno, come hanno scoperto con ritardo la malavita nei giochi, così come hanno fatto in altre attività come gli appalti e con le mafie che dal sud si sono diffuse anche al nord.
Ma tornando ai giochi, c’è la colpevolizzazione generica delle slot machine chiamate ancora con il termine videopoker (tipologia di gioco ritornata nelle VLT e presente nei casinò on-line, non certo negli apparecchi da bar vietata da sempre – ma questo nessuno lo ha mai detto), forse solo le IENE si sono accaniti contro la diffusione mal programmata, mal gestita e assai poco controllata delle sale VLT. Il programma di MEDIASET ha creato persino uno spot con sindaci conosciuti. Speriamo questi sindaci non amministrino le loro città con la stessa capacità che hanno dimostrato nel conoscere i fenomeni legati all’offerta pubblica del gioco.
Indubbiamente la diffusione massiccia, insensata e disordinata delle migliaia di sale con all’interno in maggioranza terminali Videolottery (che dal 2009 ho definito “pericolosi” essendo macchine prettamente da Casinò) preoccupa. Ma è lo Stato che ha promesso ai concessionari che hanno anticipato 15 mila euro a terminale pro terremotati Abruzzo (poi se ci sono arrivati nessuno lo sa) l’installazione di VLT, giochi da casinò tarati al ribasso come vincita causa una errata tassazione che favorisce, solo i concessionari e non i proprietari delle sale da gioco.
Mi chiedo: ma i tanti soloni, giornalisti o coloro come certe organizzazioni che denunciano i pericoli di addiction dov’erano all’ora? Scoprono solo ora la realtà delle leggi sul gioco? Troppo comodo, soprattutto dopo che tanti imprenditori hanno messo i loro soldi a disposizione della comunità.
Tanto per non farci mancare nulla, continua lo stillicidio di ordinanze comunali o regionali contro le NEW SLOT in barba al costante aumento di aperture di sale VLT su cui i comuni (ed è la causa principale del loro comprensibile disagio e disappunto) non possono mettere becco. Strano Paese il nostro, dove due tipologie di giochi simili secondo il legislatore devono essere autorizzati da autorità diverse.
Nessun giurista o avvocato ha mai detto nulla sulle VLT, una offerta anomala nata con le disposizioni di emergenza post terremoto, nonostante le indagini della Procura di Milano su BMP. In questo contesto di grandi interessi e alta finanza è faticoso distinguere l’operatore corretto di apparecchi A.W.P., che difende interessi legittimi e il proprio operare secondo le leggi statali. Tutto diventa nebuloso quando si comincia ad affrontare il tema dell’offerta dei giochi partendo da certi scandali e dalle vicinanze con ambienti mafiosi o illegali. Come spiegare il Vangelo partendo dai recenti scandali della Chiesa statunitense?
Non si parla delle slot on line che hanno una tassazione irrisoria, non hanno da rispettare distanze da alcun luogo sensibile. Ad esempio a Bolzano, in un bar vicino a un luogo sensibile (scuole o altro) si può giocare con un tablet, seduti comodamente al tavolino del locale, alle slot on line, magari bevendo una grappa o un super alcolico, senza che nessun vigile o assessore, certamente distratto, esprima alcuna osservazione. In questo caso il giocatore non è più a rischio di patologia o ludopatia? Il fatto che le transazioni economiche nel gioco on line passano attraverso gli istituti di credito aiutano e  mettono a posto la coscienza di vigili, amministratori e paladini del “non gioco”.
Strano Paese il nostro dove ordinanze comunali, provinciali o regionali vengono giudicate dai TAR in modo completamente opposto. Il Tar Trento obbliga alle distanze dai luoghi sensibili come parchi pubblici e i luoghi di culto (chiese o altri), l’opposto di ciò che afferma il TAR Liguria dove addirittura le tabaccherie possono vendere grattini ma non installare New Slot, discriminante sulla tipologia del gioco che meriterebbe un intervento della Commissione Europea.
Con quello che si sente in giro e se veramente sarà così il tema più attinente al momento e al settore è GAME OVER (Slogan e tematica mutuato da una manifestazione svoltasi a Parma lunedì scorso da R.ETE. IPRESE ITALIA ( raggruppamento di 5 associazioni CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI e CASARTIGIANI) per la crisi generale che ha colpito decine di imprese artigianali e commerciali). Il rischio è la chiusura di molti produttori prima, dei gestori poi, vessati da una tassazione iniqua e da certi comportamenti concorrenziali di certe major del gioco con concessioni in esclusiva e con comportamenti discutibili e sleali.
Le scelte fatte per favorire parte del settore (la parte esosa di esso), ne hanno distrutto l’immagine e una forte realtà industriale non può avere una cattiva immagine presso l’opinione pubblica. Non aver pensato questo è da dilettanti e ora troppa gente ha investito soldi nel settore…
Togliere potere ai sindaci (per “buttare” apparecchi per ogni dove…) e l’introduzione delle VLT, prima di un’analisi “ponderata” del mercato che si voleva sviluppare (sulla carta – vedasi finanziaria 2006 installazione in prova di 12 mila terminali + altri 12 mila l’anno successivo), è stato l’omicidio del settore.
Le indagini della Procura di Milano sul caso BPM ci hanno aperto gli occhi, e cert affermazioni se confermate, sono l’esempio degli interessi in gioco.
Tanti, troppi non se ne sono resi conto. Le rivolte popolari contro esercenti e sale giochi e certe manifestazioni, amplificate dai media, sono un aspetto marginale del fenomeno. Solo silenzio, invece, per i troppi scheletri nell’armadio, altri per assoluta incapacità, anche comunicativa sulle questioni vere.
A consuntivo, AAMS ha paura di fornire i dati (fermi a ottobre 2012 – pubblicati il 2 gennaio 2013 – alla faccia della trasparenza). Quest’anno molti giochi hanno perso il proprio appeal e altri come le New Slot hanno avuto un calo fisiologico, parzialmente dovuto anche alla forte espansione delle Videolottery, che pur crescendo offrono molto meno gettito Preu rispetto le Newslot. I terminali VLT impoveriscono il giocatore e non producono nemmeno utili ai gestori di sale.
Da persona coscienziosa (“I care” letteralmente mi importa, mi interessa), chiedo e pretendo “certezze”. La cosiddetta regolamentazione ha portato il settore a camminare sempre sull’orlo del burrone. Certi politici, rappresentanti e amministratori responsabili di questo disastro sarebbe meglio andassero a casa e i “signori giornalisti” che cercano gli scoop ad ogni costo per vendere copie, se fosero capaci di fare una indagine seria, costruita su dati certi e non solo di ipotesi, avrebbero oggi l’occasione per sistemare il settore. Purtroppo sembra preferiscano fare terrorismo invece di lavorare per il bene comune.
Eugenio Bernardi