Enrico Tuci (Imprend. Ippici Italiani): ‘Fanucci, ci aiuti a tenere alta la guardia’

(Jamma) “Carissimo Onorevole Fanucci – scrive in una lettera Enrico Tuci, presidente di Imprenditori Ippici Italiani, – ci conosciamo da solo pochi mesi ma la sua simpatia e la sua grinta hanno già conquistato tutti gli ippici italiani.
Aspettavamo con ansia la risposta alla sua interrogazione parlamentare, che ha coinciso con incontri recenti con esponenti del Mipaaf e con la audizione della Commissione Agricoltura al Senato.
Purtroppo le positive notizie circa le risorse per coprire il debito del 2012 sono mitigate, se non annullate, dalle lungaggini della macchina burocratica nell’erogarle, e quindi i problemi di liquidità delle aziende ippiche crescono anzichè diminuire.
Alle difficoltà sui pagamenti va a sommarsi l’esigua entità dei premi stanziati al traguardo, cosa che abbiamo segnalato Lunedì al Dott. Ruffo ed alla quale va posto rimedio con estrema urgenza.
Se infatti per il galoppo la previsione è stata rispettata (20,5 milioni nel primo semestre a fronte dei 41 annuali), per il trotto sono stati distribuiti nel semestre appena 22,5 milioni, invece dei 30,5 dovuti rispetto ai 61 annuali. 
In sostanza, per i primi 6 mesi del 2013, uno stanziamento complessivo di 43 milioni a fronte dei 51 preventivati, con un taglio di circa 8 milioni che grava interamente sul trotto.
E’ gravissimo e quindi chiediamo di porre rimedio adeguando subito i premi stanziati, in modo da avere un montepremi effettivo per il 2013 di 102 milioni, ripartiti come di regola con il 60% al trotto ed il 40% al galoppo.

Terremo gli occhi aperti (!!!) e il Mipaaf farà bene a verificare che vengano assegnati tutti i 61 milioni previsti alle Scuderie e agli operatori del trotto, adeguando da subito l’entità dei premi.

La prego di aiutarci a tenere alta la guardia come finora ha fatto con grande autorevolezza e tenacia, i fatti degli ultimi anni hanno dimostrato che non ci possiamo fidare di chi amministra senza conoscere realmente le peculiarità del comparto.

Ci preme anche sottolineare con piacere che nell’audizione presso la Commissione Agricoltura del Senato tutti i presenti hanno sollecitato una Riforma e che nessuno si è opposto alla approvazione del testo di Unione Ippica Italiana seppur sono stati, giustamente, evidenziati alcuni aspetti critici che andranno approfonditi insieme a ai quali occorrerà trovare le migliori soluzioni possibili.
Forse non possiamo ancora parlare di unità di intenti ma ci pare che questa sia vicina, così come, in maniera assai calorosa, ci chiedono ogni giorno gli ippici veri, come ad esempio Salvatore Minopoli che al recente incontro del Garigliano si è giustamente “scaldato” per sottolineare quanto sia oggi  fondamentale prendere coscienza del fatto di essere tutti sulla stessa barca e quanto sia necessario remare, tutti quanti insieme, per il bene dell’ippica. 
Ma sia chiaro a tutti che non ci dobbiamo accontentare di ricostituire gli Enti Tecnici dentro il Ministero, soluzione che lascerebbe intatti gli attuali problemi di burocrazia inefficiente, ritardi nei pagamenti, “sperperi” vari ecc.
Noi vogliamo una Governance equilibrata, totalmente esterna agli apparati dello Stato dove tutto funzioni grazie ad una gestione di tipo privatistico, come nei Paesi in cui l’ippica è un settore florido che crea impiego e sviluppo.

Spero di incontrarLa presto all’ippodromo, così da poterLa ringraziare per tutto quanto ha fatto, sta facendo e, ahimè, dovrà continuare a fare per proteggere l’ippica da chi non la ama, ne la conosce.