Delega fiscale: la FLP Finanze prepara gli emendamenti per il rilancio delle agenzie fiscali

(Jamma) Approvato dalla Commissione Finanze della Camera l’otto agosto scorso un primo testo base del disegno di legge “Disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita”, la cosiddetta delega fiscale sul quale entro il 10 settembre prossimo debbono essere presentati gli emendamenti in Commissione per il successivo prosieguo dell’iter parlamentare.

Si tratta – si legge nella nota della Federazione FLP Finanze – di un testo che scaturisce dalla confluenza di vari disegni di legge (Causi, Zanetti, Capezzone, Migliore) e riprende in parte, con modifiche, un lavoro già svolto nella scorsa legislatura.

Un testo ambizioso, anche se ancora in bozza, che nelle intenzioni dei proponenti dovrebbe ridisegnare in modo abbastanza significativo parti rilevanti del sistema fiscale con particolare riferimento alla riforma del catasto, del sistema sanzionatorio, delle procedure di riscossione, del contenzioso e del funzionamento della giustizia tributaria. Se nei prossimi mesi il Governo terrà alle fibrillazioni e alle tensioni di questi giorni, è probabile che il disegno di legge possa essere approvato, vista la rilevanza che vi pongono in modo bipartisan tutte le forze politiche, anche se vi è poi tutta l’incertezza sulla stesura dei relativi decreti delegati che l’esecutivo dovrebbe predisporre entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge.

In ogni caso, come sindacato non possiamo permettere che tutto il dibattito e le norme su cui si discute e che vengono predisposte bypassino completamente la parte relativa al funzionamento della macchina fiscale e, cosa più importante, alle condizioni lavorative e professionali dei lavoratori e delle lavoratrici del fisco.

E’ inaccettabile infatti che mentre da una parte si abbattono sulla macchina fiscale e sui lavoratori tagli selvaggi, blocco dei contratti e delle retribuzioni, chiusura di Uffici e chi più ne ha più ne metta, dall’altra parte Governo e Parlamento “discettino” sulla riforma del fisco con provvedimenti che ignorano completamente il fattore umano e le potenzialità produttive dalla macchina fiscale.

E questo vuoto ancora una volta tocca a noi colmarlo, e per farlo incalzeremo da subito, senza pause estive, Governo e parlamento affinché nella delega trovino spazio tutte quelle proposte e iniziative da tempo sollecitate.

Non solo quelle pur adombrate come possibili dal Sottosegretario Baretta nel corso dell’ultimo incontro relative al ridisegno istituzionale delle Agenzie fiscali (Art. 9 lettera h), ma anche e soprattutto quelle sullo sblocco delle assunzioni, a partire degli idonei delle procedure interne e di accesso dall’esterno, per rafforzare organici da troppo tempo in sofferenza e assolutamente inadeguati a fronteggiare i compiti assegnati.

Così come rivendichiamo, in coerenza con le riforme proposte, l’adozione di iniziative “straordinarie” di valorizzazione e riconoscimento professionale che così come avvenuto nei mesi scorsi, in parte e solo per alcune figure professionali apicali, superino i vincoli imposti in modo scellerato dai governi succedutisi in questi anni, e permettano da subito la ripresa dei percorsi di carriera all’interno e tra le aree dei nostri colleghi.

Inoltre va riscritto il sistema di incentivazione attualmente vigente (comma 165 e quota incentivante da convenzione) al fine di permettere la quantificazione e l’erogazione del salario di produttività spettante a fronte degli obiettivi raggiunti, con tempestività e senza tetti precostituiti.

Sia chiaro: queste nostre richieste, che troveranno spazio in una serie di emendamenti che la Segreteria nazionale sta predisponendo e che nei prossimi giorni verranno trasmessi ai gruppi parlamentari ed al Sottosegretario Baretta, non fanno venir meno in alcun modo la vertenza più complessiva che la nostra Federazione ha messo in campo per lo sblocco dei contratti ed il superamento delle norme punitive in materia di salario accessorio e sviluppo economico e professionale che colpiscono tutto il pubblico impiego.

Per noi la reiterazione del blocco della contrattazione e delle retribuzioni fino a dicembre 2014 è inaccettabile e rispediamo al mittente il “contentino”, da altri invece visto come positivo (!?!), della possibile apertura di un negoziato solo sulla parte normativa.

Ma allo stesso tempo intendiamo giocare, fino in fondo e su tutti i terreni possibili, il nostro ruolo per il miglior funzionamento della macchina fiscale a tutela non solo del personale che vi opera, ma del paese che ha sempre più bisogno per uscire dalla crisi di un fisco giusto ed efficiente.

E così come quotidianamente facciamo in sede di confronto con i vertici delle agenzie, anche sulle materie relative alle modifiche normative incalzeremo Governo e Parlamento affinché passino dalle parole ai fatti e non pensino di cavarsela, come purtroppo è avvenuto anche in quest’inizio di legislatura, con vuote parole, buone intenzioni o promesse non mantenute.