La norma che prevede una sanzione amministrativa di 50.000 euro a carico dei concessionari del gioco e dei titolari di sale giochi e scommesse per la violazione degli obblighi di avvertimento sui rischi di dipendenza dal gioco dโ€™azzardo (ludopatia), รจ illegittima e questo vuol dire che non va applicata.

Il Tribunale di Napoli ha dato ragione al titolare di un bar che nel 2017, durante un controllo dellโ€™ADM, era stato sanzionato di 50.000 per la violazione di una disposizione prevista dal dl Balduzzi.

Secondo quella norma i titolari di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici, ovvero di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, sono tenuti a esporre, all’ingresso e all’interno dei locali, il materiale informativo predisposto dalle aziende sanitarie locali, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate alla G.A.P..

Lโ€™esercente aveva contestato in particolare, la legittimitร  del provvedimento sanzionatorio per molteplici vizi procedurali nonchรฉ per essere stato adottato senza tener conto che ย la societร  svolge va prevalentemente attivitร  di caffetteria (coloniali, gelateria, pasticceria, rosticceria, tavola calda), destinando solamente un piccolo vano allโ€™attivitร  di raccolta delle scommesse per eventi sportivi, opportunamente corredato dagli avvertimenti prescritti dalla norma citata. Formulava, infine, istanza di sospensione dellโ€™esecuzione del provvedimento impugnato.

Il giudice napoletano ha rilevato che la norma in questione รจ stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, con sentenza del 2021.

La Corte, tuttavia non individua un trattamento sanzionatorio sostitutivo a quello dichiarato costituzionalmente illegittimo, precisando che non rinvenendosi nel sistema vigente soluzioni sanzionatorie che possano essere sostituite, ad opera della Corte costituzionale, a quella dichiarata costituzionalmente illegittima, in ragione dell’assimilabilitร  delle condotte sanzionate, spetterร  al legislatore determinare, nel rispetto dei principi costituzionali, una diversa sanzione per i comportamenti considerati, stabilendone i relativi limiti minimo e massimo . La pronuncia in commento si pone , invero, nel solco della piรน recente giurisprudenza costituzionale che ha superato lโ€™orientamento tradizionale secondo cui la declaratoria di incostituzionalitร  di norme sanzionatorie scrutinate sotto il profilo della proporzionalitร  della sanzione sarebbe possibile solo in presenza di un tertium comparationis e cioรจ di una norma avente identica struttura e ratio di quella censurata specificamente indicata dal giudice remittente cosรฌ da individuare una soluzione costituzionalmente obbligata, senza che il giudizio di costituzionalitร  si risolva in una indebita invasione della sfera riservata alla discrezionalitร  del legislatore.

Le sentenze di accoglimento della Corte Costituzionale, hanno efficacia retroattiva, determinando la definitiva espunzione dallโ€™ordinamento della norma dichiarata illegittima, senza che la stessa possa trovare ulteriormente applicazione sia ai rapporti futuri che a quelli pregressi , salvo il limite dei rapporti esauriti (intendendosi per rapporti esauriti quei rapporti sorti precedentemente alla pronuncia della Corte Costituzionale produttivi di situazioni giuridiche ormai cristallizzate ed intangibili in virtรน di fatti ai quali il legislatore attribuisce tale effetto come il passaggio in giudicato di decisioni giudiziali ovvero la definitivitร  di provvedimenti amministrativi non piรน impugnabili, cfr. Cass. civ. sez. III 28 luglio 1997 n. 7057).

La sentenza dichiarativa dell’illegittimitร  costituzionale si traduce, dunque, in un ordine rivolto, tra l’altro, ai giudici di non applicare piรน la norma illegittima. Pertanto, in mancanza di una norma che sanzioni la condotta tenuta dallโ€™esercente, non puรฒ che dichiararsi lโ€™illegittimitร  dellโ€™ordinanza ingiunzione.

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