Non è passata certo inosservata agli operatori del gioco legale e a chi li rappresenta, ovvero l’associazione Assotrattenimento, l’iniziativa del Ministero della Salute che nel luglio scorso ha annunciato una campagna di sensibilizzazione rivolta agli Assessori alla salute di tutte le Regioni attraverso una serie di raccomandazioni da tradurre in misure restrittive straordinarie da adottare nei confronti delle attività che svolgono l’offerta del gioco lecito, sulla base di “considerazioni” e “valutazioni” svolte dall’ “Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo patologico e del fenomeno della dipendenza grave” nel corso di una riunione tenutasi il 23 giugno 2021.
L’associazione vuole vederci chiaro e nel corso dell’estate si è attivata per avere chiarimenti su come si sia arrivati a tutti qesto. Chiarimenti che sono arrivati nel pieno dell’estate e dai quali emerge che il ruolo fondamentale dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo patologico e del fenomeno
della dipendenza grave, e nello specifico di due membri dello stesso. I componenti dell’Osservatorio, come precisato dallo stesso organismo, – sia quelli impegnati nel SSN e sia quelli nel privato sociale e nella ricerca scientifica – “hanno riferito dell’acuta preoccupazione osservata nei giocatori patologici e soprattutto nelle famiglie di questi. I primi hanno avuto un’inattesa remissione del sintomo per la forzata interruzione della presenza ai punti di gioco. Le seconde, cioè le famiglie, hanno visto attenuarsi il carico di tensioni e problematiche, anche di natura economica e finanziaria, innescate dalle condotte del familiare paziente con DGA ma non la preoccupazione legata alla possibile riapertura dell’offerta fisica dei giochi”. Da qui la richiesta della “emanazione di una nota di raccomandazioni stringenti affinché siano prevenuti i gravi rischi correlati alla riapertura – senza un’adeguata e rinnovata regolazione – di tutta la gamma dei giochi d’azzardo, al fine della prevenzione del DGA ed anche – come corollario – di mantenimento del regime di cautela per un possibile riacutizzarsi della pandemia. Infatti, come rilevato dal Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza Covid-19, nel verbale n. 161 del 27 febbraio 2021 «la classificazione del rischio per
tale attività (il gioco d’azzardo) risulta di livello medio-alto con caratteristiche elevate per il rischio di aggregazione che si svolgono esclusivamente in locali al chiuso. Tali esercizi che, come esplicitato, si svolgono quasi esclusivamente in spazi confinati per la connotazione intrinseca dell’organizzazione delle attività di gioco, presentano le notevoli complessità nella prevenzione del contagio, anche per le numerose evidenze di utilizzo di superfici di contatto promiscuo. Un ulteriore elemento di complessità è legato alle attività statico-dinamiche dei lavoratori e dei clienti senza la possibilità di previsione dell’utilizzo della mascherina da parte di tutti i presenti negli ambienti, anche in relazione al consumo di alimenti e bevande e del fumo di tabacco che avviene nei locali da gioco».
Tra la documentazione “non c’è invece nessun documento attestante un’indagine istruttoria compiuta dall’Osservatorio i cui esiti potessero giustificare un intervento straordinario di tale portata.Siamo difronte, detto in altri termini, ad un vero e proprio blitz perpetrato ai danni delle imprese del nostro settore”, osserva Assotrattenimento che ora ha deciso di rivolgersi direttamente a Governo, Ministero delle Finanze e politica tutta.
In una lunga lettera As.tro chiede se sia ammissibile “che in uno Stato di diritto le sorti di un interosettore economico del Paese, che è peraltro parte integrante di un più ampio sistema costruito a salvaguardia di pubblici interessi, vengano interamente rimesse alla volontà di due consulenti, privi di qualsiasi legittimazione politica”.
Quello che l’associazione rivolge è un invito alla politica “ad un’assunzione di
responsabilità: invece di consentire che la tenuta del sistema del gioco pubblico legale debba dipendere daiblitz messi in atto da soggetti privi di legittimazione politica, sarebbe finalmente giunto il momento che coloro i quali sono invece dotati di tale legittimazione si assumessero la responsabilità di decidere, attraverso
un trasparente confronto parlamentare, se mantenere in vita oppure smantellare l’intero processo di legalizzazione e regolamentazione del gioco perseguito negli ultimi venti anni.Nel caso prevalesse ancora l’idea di salvaguardare, migliorandolo, l’attuale sistema di regole, garanzie e controlli che, nel loro insieme, costituiscono il “sistema del gioco pubblico legale”, sarebbe opportuno chevenisse mutata anche la natura stessa dell’Osservatorio, in modo tale da trasformarlo in un vero e proprioorgano consultivo, la cui attività sia improntata alla ricerca, da svolgere con rigoroso e imparziale metodo scientifico, di strategie (in ambito medico, sociologico ed educativo) per governare un fenomeno patologico (qual è la dipendenza da gioco d’azzardo) la cui sconfitta non passerà certo per l’eliminazione delle imprese che svolgono l’offerta legale di gioco”.
Per leggere la lettera AS.TRO, clicca qui