“Pazzesco, questi sono matti!” Burocrazia a misura del cittadino: un miraggio. di E. Bernardi

(Jamma) – Volevo scrivere un pezzo su certe coliti mentali di alcuni pseudo colleghi, ma mi è sembrato più logico sollevare una problematica che come al solito le associazioni di categoria degli esercenti ma anche quelle del settore faticano a valutare pienamente.

Ovvero l’invasività della pubblica amministrazione responsabile dei molti errori che il settore sta subendo, come il cavalcante slogan contro le slot fatto da piccole minoranze intense che influenzano media in cerca di sensazionalismi.

L’ amministrazione spesso supina a tutti i diktat politici quando non distratta e spesso poi oppressiva delle libertà d’impresa, con un crescente dispotismo burocratico- amministrativo al limite dell’illiberalismo.

Il suggerimento mi è venuto sabato sera ascoltando l’antepost del giornalista Nicola Porro alla trasmissione IN Onda su la7 in cui leggeva un articolo di cronaca sulla disavventura capitata ad un artigiano di Casalmaggiore (CR) che si è visto infliggere una sanzione di 5.200 euro dall’Ispettorato del Lavoro perché è emerso che nel raccoglitore del piano dei rischi mancava l’informazione stabilita dall’articolo 36 sulle lavoratrici in età fertile – In pratica l’unica dipendente donna, oltretutto figlia del titolare — e già mamma due volte —, non aveva sostenuto un corso di poche ore per essere informata dei rischi specifici per la sua età in caso di gravidanza.

Presa carta e penna, ovvero la classica mail ho scritto al forum della trasmissione e al noto giornalista, facendogli un esempio molto più agghiacciante su quello che può accadere ed è accaduto ad un tabacchino parmigiano, ovvero il caso di ordinaria follia, dei 50 mila euro di sanzione per la mancanza di una targhetta ( nel caso specifico era stata strappata involontariamente), etichetta contro l’eccesso di gioco ( imposta dall’ormai arcinoto Decreto Balduzzi ) .

Pensate se ci fosse stato in quel locale un gioco illegale l’esercente se la cavava con 4 mila euro di sanzione .

Il giornalista menzionato ha risposto semplicemente “Pazzesco, questi sono matti”.

Appunto colleghi, la fobia delle ludopatie si scarica sugli apparecchi da gioco e non allo stesso modo su altre violazioni come quelle pubblicitarie e su altri giochi come i grattini che con la scusa che sono già stampati hanno rinviato la problematica.

Suggerisce un noto penalista del settorea mio parere sarebbe da contestare la violazione del principio costituzionale della ragionevolezza della norma ex art. 97 della Costituzione, e cioè il principio che impone alla P.A. di utilizzare provvedimenti proporzionati alla finalità da conseguire.

Il prevedere una sanzione di € 50.000,00 per la mancata esibizione di un cartoncino che comunque era presente negli altri apparecchi installati e quindi era presente nel locale mi sembra che integri questa fattispecie.

Il proporre ricorso al giudice vuol dire proporre l’incostituzionalità della norma, il giudizio di fondatezza della eccezione viene valutato e deciso dal giudice, in caso di fondatezza è il giudice che dispone il trasferimento alla Corte Costituzionale la quale poi deciderà; in caso di rigetto non c’è più nulla da fare.”

Certo ci vorrebbero delle associazioni con gli attributi per sostenere tale tesi………..onde evitare paghi solo lo sfigato di turno………..

Tornando ad insane e poco legittime azioni amministrative, esemplare è l’ultima Circolare dell’Amministrazione che per bloccare certi giochi (come le scommesse di concessionari esteri e o i totem) colpisce chi in certi locali, magari censiti e iscritti all’elenco dei soggetti tramite RIES e con licenza o Scia art.86 del TULPS, rilasciata o concessa dal Comune, ha installato regolarissime A.W.P. o New Slot , solo per il fatto che le norme vigenti e passate non riescano a colpire quei prodotti di gioco che prima qualche maldestro burocrate aveva maldestramente concesso, poi dopo una nota interrogazione parlamentare (dell’On. Fluvi) si scoprì non essere autorizzabili e installabili nei locali pubblici ma che fra le pieghe legislative continuano a proliferare.

 
La storia purtroppo è reale, ma vi siete chiesti a quanti controlli un gestore piccolo o grande che sia, deve (come minimo) confrontarsi praticamente ogni giorno.

Sono il primo a dire che i controlli sono fondamentali ma credo che dovrebbero avere un “giusto dosaggio”. In altre parole: un gestore, che deve “anche” incassare per se stesso ma soprattutto il PREU per lo Stato ( e poi versarlo ai Concessionari) deve passare più tempo sui fogli che sul proprio business. Il problema è serio: da una parte i giusti controlli che però non evitano assolutamente certi giochi irregolari e tutti lo sappiamo.

Il dover convivere con la BUROCRAZIA, può portare anche a perdere di vista i reali valori. Possibile soprattutto che le pene o le sanzioni siano commisurate all’errore commesso anche in buona fede.

Infine in ultimo pensiero a coloro che le mie esternazioni danno fastidio solo e semplicemente perché dico certe verità o scopro gli altarini (magari di micro associazioni o di grandi major).

Mi riferisco anche a certi potentati e a qualche pseudo collega con interessi variegati se quanto affermo non piacesse, liberi di controbatterle o smentirle se ne hanno le motivazioni per farlo, è poco simpatico parlarne alle spalle o nei salotti di certe concessionarie.

Certo dire che una A.W.P. a 1 euro è meno pericolosa di una VLT che va a banconote con giocata fino a 10 euro e che ci sono grattini con costi fino a 20 euro, e una evidenza, dispiace per chi con questi giochi ha fatto il suo business, senza troppe remore morali e sociali , ma io difendo la mia parte di mercato pubblicamente e senza usare i mezzucci per ottenere certe posizioni di mercato.

 
Troppe furbizie di chi, dietro un rinnovamento del settore e del modo di operare, vuol nascondere il secondo fine di un’appropriazione di spazi commerciali , che dire di chi oggi opera in modo straordinariamente fuori da ogni regola del convivere usando mezzi e mezzucci per prostituirsi con prezzi e modalità di vendita verso i gestori, lusingati da prezzi di schede per pochi euro e da modalità fuori logica che non potrebbero montarsi nemmeno con l’ISO 9001 da manutentori, affermando che siamo all’ultimo giro e che il futuro che ci attende sarà diverso.

Certamente il futuro sarà diverso se costoro sparissero, così come certi gruppi che continuano a fare offerte ad esercenti, in specie cinesi fuori da ogni logica, commerciale e legale, magari coperti dalle solite concessionarie con altri giochi in esclusiva, a costoro forse non sono bastate le denunce pubblicizzate sulla stampa?
 

E.Bernardi