Lettera aperta al Direttore per i giochi Roberto Fanelli

(Jamma) – Concessionari, produttori, gestori ed esercenti. Un sistema complesso fatto di rapporti e relazioni difficili, in un mercato delicato come quello del gioco pubblico. Un sistema statale, gestito dallo Stato attraverso operatori scelti per i loro requisiti di eccellenza che rischia il crash a causa di una burocrazia esasperata voluta per rispondere alle “paure” gridate dai fondamentalisti anti gioco. Troppo spesso si dimentica che la filiera offre occupazione e lavoro, una ricchezza – oltre al noto e indiscutibile contributo erariale che viene dal settore – che rischiamo di perdere se non ci sarà un rapido intervento. Anche della semplice applicazione di quella “discrezionalità amministrativa” che consente ai responsabili di “sistema” di adottare misure “proporzionali” in attesa che il Legislatore riesca ad emanare disposizioni più adeguate alla reale situazione e, sopratutto, prive di preconcetto.

Gli operatori disperati si rivolgono all’Authority preposta prima di giungere a decisioni definitive, prima di chiudere le loro aziende ormai prive di opportunità.
Il sistema si regge sui terzi incaricati che rappresentano l’ultimo anello della catena dell’offerta, quello a contatto con il giocatore che ormai, estremamente penalizzato, non riesce più a garantire quella qualità che è fondamento e che impone la gestione pubblica del gioco.
Dopo la vicenda del tabaccaio di Parma multato di 50.000 euro per un adesivo rimosso, di seguito una richiesta di aiuto di un proprietario di Newslot diretta al responsabile dei giochi presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Spett.le Dott.re Fanelli sono un gestore della filiera giochi da intrattenimento opero da molti anni in questo settore ancora prima della che i giochi venissero controllati da una rete di operatori così diversi tra loro.
Ricordo i tempi in cui mi occupavo della distribuzione corretta e sana dei giochi nei locali pubblici quando cioè il gioco era davvero di puro intrattenimento basato sull’abilità del giocatore.
Oggi purtroppo mi ritrovo a combattere con un eccesso di burocrazia che è aumentata per colpa di molti operatori nati da svariate esigenze ma che sta’ distruggendo quelli che operano in modo sano.
Premetto, che la regolarizzazione del settore era ben voluto da tali operatori in particolare in zone particolari ma oggi ne siamo dispiaciuti sembra che siamo tutti messi nello stesso paniere non si tiene più conto del lavoro onesto svolto fin ora.
Mi scusi per la premessa ma ci tenevo a precisare che ho sempre operato nella legalità e mi sembra assurdo che per un’azione non imputabile alla mia volontà sia stato sanzionato per un importo di Euro 10.000 solo perché un mio cliente senza che io fossi al corrente stava cedendo la sua attività ad un suo collega ma lavorava tranquillamente con tutte le autorizzazioni necessarie per il funzionamento degli apparecchi comma 6a e con regolare iscrizione all’albo AAMS.
Questo suo comportamento al termine di un regolare controllo da parte di funzionari AAMS ha determinato che un’anomalia tra i dati sulla licenza e l’apertura per lo stesso esercizio commerciale di una nuova partita iva ma mancante di una nuova Autorizzazione comunale rilasciata solo successivamente l’avvenuto controllo. Ignaro di tutto ciò continuavo a tenere regolarmente attive le apparecchiature presso l’esercizio commerciale e solo successivamente venuto a conoscenza della variazione mi sono attivato a segnalare ad AAMS il nuovo nominativo con la richiesta d’iscrizione all’albo.
Ma tutto ciò non è bastato a bloccare un prelievo del concessionario SNAI della somma di euro 3.300 come sanzione ridotta applicata allo stesso concessionario per mancata iscrizione all’albo per il nuovo esercente e infine visto recapitarmi senza preavviso una sanzione di euro 10.000 costringendomi a rivolgermi ad un legale per poter presentare un ricorso o per bloccare il pagamento richiesto.
Mi scuso di nuovo per la lunghezza del testo ma sono veramente dispiaciuto di quanto accaduto sto’ realmente pensando di chiudere i battenti sono allo stremo delle mie forze non riesco più a svolgere il mio lavoro con serenità penso che non ne vale più la pena la burocrazia non lascia scampo non passa un giorno che non bisogna scontrarsi con qualche problema, come richiesta licenze comunali, comunicazioni spostamento apparecchi, permessi, controllo letture AWP, contabilità periodica, iscrizione albo, controlli Guardia di finanza, carabinieri, Polizia amministrativa, vigili urbani, concessionari, AAMS, preu, tributaria, Agenzia dell’entrate, Siae, ispettorato del lavoro e se non bastasse guasti apparecchi, prelievo contanti, obblighi bancari, versamenti, consegna e ritiro AWP, rapporti con il personale addetto, dismissioni, manutenzione straordinaria, rapporti con clienti e loro problematiche, obblighi fiscali, rapporti commerciali con fornitori, e altro…
Tutto questo sono gli obblighi del terzo incaricato ora si aggiunge anche l’obbligo di richiedere al proprio cliente quando si entra nell’esercizio lo scontrino fiscale per visionare se nel frattempo sia stata effettuata qualche variazione di carattere amministrativo o se è in corso qualche richiesta se ha la licenza aggiornata, se ha la tabella viene esposta, le varie comunicazioni e avvisi per i giocatori sono esposti e visibili se vi sono minorenni all’interno dei locali tutto per poter evitare qualche sanzione sia penale che amministrativa sperando di godere sempre di ottima salute sia fisica che mentale vi richiedo quindi informazioni su come poter risolvere questo ultimo problema dato che questa volta mi sembra davvero eccessivo quanto richiesto nel rispetto della legge come posso difendermi dalla BUROCRAZIA.
grazie
Giovanni Velotti

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