Lecci (Monopoli di Stato, sez. di Perugia). Tutti i numeri della regione Umbria

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(Jamma) Ogni giorno, in Umbria, tra “videolottery” e “new slot”, vengono giocati oltre 2 milioni di euro, circa 83mila euro l’ora. Sono questi alcuni dei numeri sul “gioco d’azzardo di Stato” forniti dal dirigente dei Monopoli sezione di Perugia, Donato Lecci, ascoltato insieme al comandante provinciale della Guardia di finanza, Vincenzo Tuzi, in audizione dalla Commissione Cultura di Palazzo dei Priori.

Nei primi sei mesi dell’anno, secondo il report dei Monopoli, 200 milioni di euro sono stati giocati tra Perugia e Terni nelle slot, 165 i milioni finiti nelle videolottery. Sul territorio si contano qualcosa come 92 sale di videolottery (di cui 14 a Perugia e 22 a Terni) e 4.080 apparecchi new slot sparsi tra i 1.110 esercizi commerciali che li ospitano. Tuttavia, nell’ultimo periodo si nota una certa inversione di tendenza. A dicembre 2012, infatti, gli apparecchi newslot attivi in Umbria erano 4.130, dato sceso a 4.080 a settembre di quest’anno.

Una parte di questi soldi ritorna nelle tasche di qualcuno. Lecci ha infatti spiegato che, in un ciclo di gioco (rappresentato da 140.000 partite), le percentuali di ritorno della vincita per le new slot sono del 74%, mentre per le Vlt dell’85%. Su 140mila euro, tanto per capirci, una quota vicina ai 120mila euro rientra nelle tasche dei giocatori. O meglio, di chi riesce a vincere. Questi ultimi numeri – è stato detto ieri – aprono un altro ordine di problemi oltre quello dalla ludopatia in senso stretto: ovvero il riciclaggio di denaro sporco che, a quanto pare, è uno dei risvolti meno conosciuti ma comunque ben presenti nel quadro complesso dell’azzardo di Stato.

Il dirigente dei Monopoli Lecci, dopo aver inquadrato il fenomeno da un punto di vista normativo, ha spiegato gli effetti del recente decreto Balduzzi che  ha previsto espressamente sistemi di tutela nei confronti dei minori. «Permane, purtroppo, una “sacca” di illegalità, da cui una fetta di cittadini sono fortemente attratti, soprattutto per ciò che concerne i sistemi on-line», ha detto.
Lecci ha poi spiegato che lo Stato ha disciplinato  compiutamente tutte le diverse tipologie di giochi d’azzardo: dagli storici Lotto e Superenalotto, alle slot machine per finire con le vlt (video lotterie). Questi sistemi sono costantemente monitorati dai soggetti competenti, ossia Agenzia della dogana, Guardia di finanza e forze dell’ordine in genere. Dal 2003, inoltre,  i controlli sono stati fortemente potenziati.

 

Alla riunione  è intervenuto anche il comandante provinciale della Guardia di finanza, Vincenzo Tuzi, che ha parlato delle attività di controllo delle Fiamme gialle. Facendo un resoconto dell’attività svolta sul territorio della provincia di Perugia, Tuzi ha riferito che i dati emersi non sono allarmanti e che l’andamento delle frodi è di carattere normale. Non appare, altresì, molto elevato il rischio di riciclaggio del denaro sporco nel settore dei giochi. Tuzi ha riconosciuto, tuttavia, che esiste un problema socio-sanitario connesso al cosiddetto gioco compulsivo (o ludopatia); però questo è un settore che solo in parte rientra nelle competenze della Finanza.

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