Molte delle slot installate nei pubblici esercizi e nelle sale giochi del Lazio ieri sono rimaste “spente”. Diversi gestori hanno infatti optato per la modalità “non funzionante”, con gli apparecchi accesi ma di fatto bloccati.
La decisione che sta provocando non pochi malumori tra gli operatori è legata all’entrata in vigore delle disposizioni regionali in materia di contrasto al gioco d’azzardo e alle difficoltà, già denunciate a suo tempo, nell’adeguare i locali dove sono installati gli apparecchi a vincita.
L’11 gennaio scorso la Regione Lazio, per tramite della Direzione Regionale Sviluppo Economico e attività Produttive ha pubblicato una circolare di chiarimenti sulle modifiche alle norme regionali introdotte con la Legge Regionale dell’11 agosto 2022 e gli obblighi introdotti per tutti gli apparecchi da gioco a vincita installati nei pubblici esercizi e nelle sale.
Nei periodo compreso tra l’approvazione delle norme e l’entrata in vigore, ovvero il termine ultimo del 13 gennaio (150 giorni dall’entrata in vigore delle norme), associazioni di categoria, rappresentanti del comparto dell’intrattenimento e la stessa ADM hanno in varie occasioni e in modi diversi evidenziato le incongruenze e la difficoltà di adottare misure che sono ritenute di contrasto al gioco d’azzardo patologico le difformità rispetto alle norme generali, ovvero valide su tutto il territorio nazionale.
La circolare di chiarimenti, sollecitata dalle maggiori rappresentanze di categoria e non a caso indirizzata a Sistema Gioco Italia, federazione aderente a Confindustria, evidentemente non è bastata a fugare tutti i dubbi e soprattutto il rischio di contenziosi a seguito di eventuali sanzioni. La eventuale violazione delle disposizioni prevede infatti sanzioni e nel caso siano ripetute addirittura la chiusura dell’attività commerciale.
Ad oggi ogni attività all’interno della quale sono installati gli apparecchi deve rispettare, tra le altre, queste disposizioni:
- riduzione della frequenza delle singole giocate a non meno di una giocata ogni trenta secondi;
- separazione dello spazio dedicato agli apparecchi dalla restante struttura complessivamente a disposizione per lo svolgimento delle attività, mediante installazione di pannelli o pareti divisorie, e distanziamento minimo di due metri tra i suddetti apparecchi;
- pausa obbligatoria di cinque minuti dalle operazioni di gioco ogni trenta minuti consecutivi di utilizzo dell’apparecchio di gioco da parte del singolo cliente.
La circolare di chiarimenti recentemente pubblicata dalla Regione Lazio, in riferimento all’ultimo punto, fa sapere “che tale limitazione trovi adeguata applicazione attraverso l’adozione delle seguenti misure:
1) Collocazione di un orologio di diametro non inferiore a cm. 35 ogni n. 3 videoterminali purché rientri nel raggio visivo di ogni giocatore che utilizza tali apparecchi;
2) Collocazione di un cartello di formato minimo di cm 100X70 (vedi mod. allegato) che indichi la prescrizione dell’interruzione del gioco per 5 min. ogni 30 min. di gioco, nonché le ragioni di tutela della salute individuale alla base di tale prescrizione. Si specifica che in tale cartello ogni esercente dovrà inserire il riferimento telefonico dell’Unità Operativa Dipendenze Patologiche dell’ASL competente per territorio rispetto all’ubicazione dell’esercizio commerciale;
3) Installazione di un sistema di diffusione sonora dove un segnale acustico è seguito da un messaggio vocale programmato ogni trenta minuti, preregistrato, dal seguente contenuto: “si ricorda ai signori clienti di fare una pausa di 5 minuti ogni 30 minuti di gioco”, al fine di scandire lo scorrere del tempo ed evitare che i giocatori perdano un riferimento temporale reale.
È evidente che la circolare chiarisce solo in parte le diverse questione sollevate dalla norma.
A fronte della presenza di più apparecchi da gioco resta per esempio da chiarire se i messaggi in oggetto possano essere genericamente indirizzati a tutti, indipendentemente dalla sessione di gioco e con quale modalità. Sappiamo che qualcuno si sta adeguando con sistemi di diffusione, ma certo non è una soluzione attuabile in poche ore.
Così, nell’incertezza e in considerazione del fatto che con la pubblicazione della circolare di chiarimenti si invitano gli Enti Locali a controllare il rispetto delle norme regionali, alcuni gestori hanno preferito bloccare momentaneamente il funzionamento degli apparecchi.
Si tratta di una scelta che qualcuno ha condiviso e che per molti altri si tratta di un eccesso di precauzione. Certo è che, come spesso succede, a rimetterci sono gli operatori del settore.
“Così si avvantaggiano le attività concorrenti”, denuncia oggi qualcuno, mentre per molti altri è l’ennesima dimostrazione del fatto che la politica ne capisce sempre meno di gioco e che così si “sta favorendo l’accesso al gioco online, privo di limiti legati al tempo e ai luoghi”.