Sono numeri preoccupanti quelli che emergono dalla fotografia sulla natalità e mortalità delle imprese scattata da Unioncamere – InfoCamere sui dati ufficiali delle imprese italiane nel I° trimestre 2021.
I dati della fine del mese scorso, a oltre un anno dall’inizio della pandemia, portano a 63mila la stima sulla mancata nascita di imprese da marzo 2020. Le incertezze dello scenario economico, tra attese sull’evoluzione della pandemia e prospettive di rilancio legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), influiscono anche sulle cancellazioni, in rallentamento.
Le imprese nel comparto del gioco legale iscritte sono in totale 8187, di cui 7216 in attività. Questo vuol dire che circa l’11,8% del totale non risulta attiva.
Complessivamente nel primo semestre dell’anno si contano 9 nuove iscrizioni, per un totale di 101 cessazioni.
La maggior parte delle imprese, certificano le Camera di Commercio, sono società di capitali, ben 4198. Di queste risultano attive 3466.
Le iscrizioni , complessivamente, tra gennaio e marzo sono state pari a 103.597. Nonostante un timido segnale di rimbalzo, che fa i conti con un primo trimestre 2020 fortemente condizionato dall’avvio della stagione pandemica (con il fermo di ogni attività per l’intero mese di marzo), il bilancio delle iscrizioni che si riscontra confrontando i tredici mesi da inizio marzo 2020 a fine marzo 2021 con il corrispondente periodo collocato al di fuori della pandemia (a cavallo tra il 2018 e il 2019) fa segnare un volume di iscrizioni di nuove imprese stimabile in circa 63mila unità in meno. I dati confermano la forte relazione tra clima di fiducia e natalità delle imprese e rendono evidente il significativo scoraggiamento nell’avviare nuove attività che ha caratterizzato molta parte di questo periodo.