“Abbiamo discusso, rappresentando che anche il verificatore arriva a una percentuale di insediabilità del 2%, pur omettendo tante analisi (il dato corretto dal Ctp sarebbe 0,97%). Che se anche si guarda al solo territorio urbanizzato le percentuali sarebbero comunque contenute”.

Così comunica l’avvocato Geronimo Cardia a Jamma al termine dell’udienza al TAR Trento sugli effetti della legge provinciale sul distanziometro, che prevede almeno 300 metri di distanza tra le attività di gioco e i luoghi sensibili come scuole e chiese. 

“Abbiamo rappresentato che si tratta di ristrette aree marginalizzate. Che l’offerta – ha proseguito l’avvocato – si è ridotta da 84 a 9 punti (per la rete generalista) e da 28 a 5 (per le sale).
Che se si vuole considerare il percorso pedonale e non il raggio per calcolare la distanza occorre prima verificare in concreto l’effettiva differenza tra i dati di interdizione attuali e quelli che si verificherebbero.
Il collegio si è riservato”.

Cartina installabilità
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