Prime impressioni sul testo della delega al Governo per il riordino del settore dei giochi che approderà a giorni sul tavolo del Consiglio dei Ministri per poi passare all’esame delle Camere.
Va detto che si tratta di un testo che anticipa, in parte, una serie di interventi complessi e per nulla semplici che impattano ambiti diversi.
Si parte da quella che viene annunciata come una diminuzione dei limiti di giocata e vincita, possiamo pensare quindi destinata anche alle slot a vincita limitata (AWP).
Questo vuol dire che si ridurrà l’importo della vincita massima e quindi la spesa. Forse per unità di tempo? Un primo intervento solo apparentemente banale ma che apre a una serie infinita di possibilità, visti i diversi modelli adottati solo in Europa.
Quindi il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, sulla base di un registro nazionale al quale possono iscriversi i soggetti che chiedono di essere esclusi dalla partecipazione, in qualsiasi forma, ai giochi con vincita in denaro.
Questo vuol dire un registro di autoesclusione, al momento non previsto, anche per il gioco fisico, ovvero per le slot e le scommesse. Come verrà gestito? Da chi? Con quali problematiche in fatto di privacy? Come si potrà accedervi? Verrà introdotto un obbligo di identificazione per l’accesso alle slot? Ci sarà un sistema di riconoscimento elettronico? Sarà chiesto il documento d’identità?
Passiamo poi alla previsione di caratteristiche minime che devono possedere le sale e gli altri luoghi in cui si offre gioco. Parliamo di punti gioco specializzati? O anche di esercizi generalisti (bar e tabaccherie)? Alcuni requisiti sono già previsti. Verranno modificati? E come?
Si ribadisce, inoltre, la necessità della certificazione, ma in questo caso si parla di certificazione di ogni singolo apparecchio, con passaggio graduale – tenendo conto del periodo di ammortamento degli investimenti effettuati – ad apparecchi che consentono il gioco solo da ambiente remoto, facenti parte di sistemi di gioco non alterabili. Ma cosa significa certificazione per ogni singolo apparecchio? In Italia sono installate oltre 300.000 macchine da gioco. Singola certificazione per tutti? Ma siamo sicuri?
Torniamo quindi all’idea di eliminare le slot attuali per passare ad un sistema di videolotterie (quindi solo da remoto). E l’idea delle AWPR? Che fine fa?
Va infine prestata particolare attenzione anche al previsto intervento di riordino, secondo criteri di maggiore rigore, specificità e trasparenza, tenuto conto della normativa eurounitaria di settore, della disciplina in materia di qualificazione degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento e divertimento, nonché della disciplina riguardante le responsabilità di tali organismi e quelle dei concessionari per i casi di certificazioni non veritiere, ovvero di utilizzo di apparecchi non conformi ai modelli certificati. Riordino della disciplina degli obblighi, delle responsabilità e delle garanzie, in particolare patrimoniali, proprie dei produttori o distributori di programmi informatici per la gestione delle attività di gioco e della relativa raccolta. Questioni già affrontate in passato, specie nelle aule di Tribunale e mai completamente risolte.