SOS sale da gioco clandestine

Lo tsunami dell’illegalità

Il gioco d’azzardo imperversa. Ma se qualcuno pensasse che ormai sia solo una questione di internet, si sbaglia di grosso. Sul web c’è più disponibilità, è indubbio, ma si lasciano anche più tracce e a meno che non si posseggano le doti di un cracker professionista, per la criminalità organizzata è molto più facile affidarsi ai giochi tangibili, su tutti videopoker e slot machine, facili da manomettere a proprio piacere. Il nuovo trend che si sta sempre più affermando sono veri e propri locali nascosti dove si gioca con macchine non regolamentate e senza le necessarie autorizzazioni. Un mondo questo molto pericoloso dove un’eventuale perdita e contrattura di debiti porta inevitabilmente a pericolose spirali a contato con persone poco raccomandabili e in ultima, prestiti con strozzini. Ecco dunque come un’innocente partita a una slot machine, magari fata in un ambiente diciamo così, “fuori dall’ordinario”, diventa l’inizio dell’oblio. E il dramma poi di un debito d’azzardo ha conseguenze sull’intera famiglia, dunque un vortice che da uno investe altre realtà.

 

Scenette da proibizionismo

Ricordate quei film in cui vedeva il gestore di un locale schiacciare un bottone sotto il banco e aprirsi una porta segreta per accedere in una sala da gioco clandestina? Perfino nella commedia Superfantozzi (1986, di Neri Parenti). Succede ancora, con la differenza che mentre una volta il gioco d’azzardo era illegale, ora, se fatto attenendosi alle normative dello Stato, si può fare in modo del tutto lecito e in caso di vincite, senza nemmeno doverle dichiarare nella denuncia dei redditi, poiché già tassato alla fonte. Chi ovviamente non la vuole accettare così, agisce nell’illegalità e pertanto rilancia questa visione quasi da film d’epoca. Passato ma proprio per niente. È tempo di aggiornare le lancette dell’orologio. Sempre più pagine di cronaca raccontano di incursioni delle Forze dell’Ordine dentro locali dove sono in atto vere e proprie bische. Una delle ultime, nemmeno un mese fa ad Aversa, in provincia di Caserta, dove hanno scoperto una bisca con 10 videopoker illegali privi di targhetta identificativa e matricolare, nonché nulla osta dei Monopoli di Stato. Al sud come al nord. La geografia non conta nel gioco d’azzardo clandestino. A Vicenza, un innocente tavolo bar si trasformava la sera in un’autentica bisca. Non c’era nemmeno bisogno dell’ausilio del tavolo verde. Bastava un mazzo di carte. Così, se c’è chi si spinge all’acquisto di macchine vere e proprie (slot su tutti), c’è chi sa anche adattarsi andando sul semplice. La realtà però non cambia. È un’operazione illegale.