Regione Valle d’Aosta: no a Commissione speciale per il rilancio del Casinò di Saint-Vincent, si a taglio dei premi a Frigerio

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(Jamma) Con i 17 “sì” dell’opposizione e i 18 voti contrari della maggioranza, l’Assemblea regionale della Valle d’Aosta ieri ha respinto una mozione di  Alpe, M5s, PD – Sinistra VdA e Uvp volta all’istituzione di una Commissione speciale per il rilancio del Casinò di Saint-Vincent.

Nel dibattito sono intervenuti numerosi consiglieri tra cui Luigi Bertschy (Uvp). «Ci deve essere nei confronti dell’azienda un segnale forte – ha detto – la voglia di riprendere in mano quello che è importante per la Valle d’Aosta, mettendo in campo delle competenze e cercando, al contempo, di capire meglio un’azienda particolare».

Il presidente della Regione ha dato parere negativo alla mozione dando la disponibilità ad un confronto in Commissione. «Dichiariamo la nostra disponibilità ad approfondire tutte le problematiche, analizzando tutte le possibili soluzioni per fare fronte alla situazione» ha affermato Augusto Rollandin nella replica.

 

Dopo aver dibattuto lungamente della relazione sull’andamento della gestione del Casinò l’assemblea ha approvato, invece, con 18 voti a favore e 17 contrari, la risoluzione con cui Alpe, UVP, PD-SinistraVdA, M5S impegnavano il Governo regionale a “a revocare, tramite la convocazione di una specifica assemblea, la corresponsione di qualsiasi premio di risultato riferito all’esercizio 2012, sotto qualunque forma attribuito, all’Amministratore unico della casa da gioco di Saint-Vincent nonché a chiedere la restituzione delle somme eventualmente già corrisposte a tale titolo”.
Una decisione a scrutinio segreto che non mancherà di fare discutere, tanto per il contenuto della risoluzione quanto per il fatto che la maggioranza, per un voto, non ha retto il colpo. Decisivo il ruolo della Stella Alpina, ago della bilancia. Il capogruppo Stefano Borrello aveva chiesto una sospensione, auspicando una soluzione simile a quella portata avanti dall’Aps di Aosta, che aveva fatto un passo indietro rinunciando al premio.

Lunga e serrata la discussione attorno alla relazione sull’andamento della gestione della Casino de la Vallée da parte del Presidente della Regione. Il consigliere di Alpe Albert Chatrian ha puntato il dito contro la gestione Rollandin-Frigerio, e ha messo le mani avanti: “l’operazione di demolizione della Casa da gioco appare sempre più rivolta verso una soluzione che verrà presentata come inevitabile: la privatizzazione. Per di più a un prezzo di saldo. Il pubblico ripiana i debiti e il futuro privato incassa i guadagni”. Dubbi condivisi dal capogruppo del PD-Sinistra VdA Raimondo Donzel, che ha stigmatizzato anche il mancato, a suo parere, coinvolgimento del territorio. “Non ci sarà competizione tra il Billia ristrutturato tutto con fondi pubblici e gli altri operatori privati di Saint-Vincent. Ci si è concentrati su quell’hôtel e ci si è dimenticati del resto”. Sono piovute critiche anche riguardo alla gestione del personale. “L’efficienza gestionale e la produttività dei dipendenti sono posti al minimo, visto che tutti gli incarichi, anche a livelli intermedi, sono assegnati attuando criteri nepotistici” ha sostenuto Elso Gerardin, Uvp. E mentre Laurent VIérin ha citatol’orchestra del Titanic, che continua a suonare mentre la nave affonda, il compagno di partito Andrea Rosset ha parlato chiaramente di “mezza verità, dette in un’ottica di propaganda.”

A tutti Rollandin ha risposto che non ci sarebbe nessuna privatizzazione all’orizzonte. : “Stiamo ancora pagando il gruppo Lefèvre che aveva partecipato e vinto un bando di gara per la gestione del complesso di Saint-Vincent. Abbiamo presentato dei dati con chiarezza e trasparenza, consapevoli della situazione di difficoltà” ha aggiunto, lodando l’operato dell’amministratore unico Frigerio, dei collaboratori e dei dipendenti, che “hanno saputo affrontare con professionalità ed entusiasmo un anno impegnativo”.

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