A testa alta per raccontare un lavoro che è anche storia della propria famiglia. Che vuol dire ricordi, passione e esperienza che passa di padre in figlio. Per questo risulta difficile accettare la leggerezza e la superficialità di chi crede…

Per leggere questo articolo

Accedi o registrati

Articolo precedenteA TESTA ALTA. “Guadagni spropositati? Crimi, lo dica a me”. Storia di Mario, da 49 anni titolare di una agenzia di scommesse
Articolo successivoA TESTA ALTA. “Orgoglioso della mia professionalità e di un imprenditore che investe con coraggio”. Storia di Luca e del suo lavoro di tecnico slot