(Jamma) E’ stata battezzata “web tax”, la tassa al centro di una proposta di legge presentata dal presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, per combattere il “dumping fiscale”, ovvero la concorrenza sleale che esercitano i siti di e-commerce esteri rispetto agli imprenditori italiani. La tassa è stata pensata per colpire soprattutto siti come Amazon e Google, con la legge si impone a chiunque vende pubblicità o beni in Italia di aprire una partita Iva e quindi pagare il dovuto al fisco italiano. Ma alla tassa verrebbero assoggettati anche i siti esteri di gioco online. ”C’è anche il poker on-line, e altri giochi sul web, le cui piattaforme sono per la maggior parte all’estero” spiega infatti Boccia. “I soldi vengono fatturati nel nostro Paese, ma poi vengono pagate tasse in Irlanda o in Lussemburgo, con aliquote molto più basse delle nostre”. I proventi della tassa – secondo quanto prevede il ddl – verranno utilizzati per ridurre il cuneo fiscale. Secondo quanto fatto trapelare dal Governo, la tassa sarebbe in gradi di garantire appena 50-60 milioni l’anno, ma per Boccia i proventi sono decisamente superiori, potrebbero raggiungere il miliardo.
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