Saint-Vincent. Sindacati e Casa da gioco ai ferri corti

(Jamma) Sono sempre più ai ferri corti i rapporti fra i sindacati e la Saint-Vincent Resort&Casinò di Saint-Vincent. Ieri pomeriggio le parti sociali sono tornate a sedersi al tavolo delle trattative con i vertici aziendali ma come spiega Domenico Falcomatà, segretario della Cgil, si è ancora lontani da “un confronto serio”.

Cgli, Csil, Uil e Ugl, come annunciato la scorsa settimana, hanno chiesto al Casinò di riscrivere in toto l’accordo quadro sottoposto dall’azienda e di rivedere il piano industriale. “I punti dell’accordo contengono impegni molto sintetici – ricorda Falcomatà – che vincolano le parti. E’ come chiederci in sostanza di firmare una delega in bianco e su questioni delicatissime che richiedono approfondimenti”.

Il Savt invece ha scelto, almeno per il momento, una linea più morbida. “Abbiamo chiesto all’azienda – spiega il segretario FP, Claudio Albertinelli – la disponibilità a rivedere il documento alla luce delle osservazioni emerse durante le nostre assemblee”.
Proposta accolta dalla Saint-Vincent Resort&Casinò di Saint-Vincent che ha concesso a tutti i sindacati due giorni di tempo per fargli avere eventuali osservazioni (ndr cioè entro venerdì 11 ottobre). “E’ chiaro – spiega Claudio Albertinelli del Savt – che se le nostre osservazioni non venissero prese in considerazione dall’azienda non potremmo accogliere il documento cosi com’è”. Critica la Cgil. “Questa fretta e il clima tesissimo che si respirava ieri, con scontri accesi con il capo del personale, è sempre più sospetto – sottolinea Falcomatà – si rischia di lavorare male. Per due anni hanno negato la crisi ora una settimana in più non sposta la situazione”.

Sui 145 prepensionamenti immaginati dall’azienda il problema che si sta affacciando sulla scena è che ad oggi, anche a seguito della riforma Fornero, non vi siano tra le fila dei dipendenti 145 persone con i requisiti per essere accompagnati alla pensione. “E se questi fossero solo 45? – si domanda Falcomatà – Beh in questo caso l’azienda ci ha detto che dovrà fare altre operazioni come dei tagli consistenti alle retribuzioni.”

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