(Jamma) La dipendenza dal gioco d’azzardo si manifesta con un numero crescente di casi anche sul territorio della Valtrompia (Brescia), e anche da queste parti alcune amministrazioni comunali si stanno muovendo per trovare soluzioni concrete a un serissimo problema sociale. Se n’è parlato recentemente anche nel convegno promosso dal progetto «2+2 Cinque! Volontariato in laboratorio», durante il quale agli amministratori lumezzanesi è stato chiesto quali iniziative intendono promuovere in questo campo, e in occasione del quale è emerso un dato valgobbino insieme curioso e preoccupante. La ludopatia è stata una tra le questioni che più ha catturato l’interesse del pubblico presente; che ha avuto una vera rivelazione: «Al nostro sportello di Gardone, che raccoglie la media e l’alta valle, il 25-30% per cento degli accessi di persone alle prese con la dipendenza dal gioco proviene dalla Valgobbia», ha dichiarato Claudio Agosti del consorzio «Acrobati». Insomma, tre persone su dieci tra quelle che si sono avvicinate ai centri territoriali creati dal consorzio per accogliere e prendere in carico i cittadini con un pessimo rapporto con slot machine e lotterie sono lumezzanesi. «Si inizia giocando nella speranza che una grossa vincita possa cambiare la propria vita e quella della propria famiglia, e spesso sono proprio i primi quanto fortuiti risultati a creare adrenalina – aggiunge Agosti -. Inseguire ostinatamente la vincita è poi una delle condizioni che porta le persone verso una situazione di gioco patologico. Negli ultimi anni si è assistito a una enorme diffusione di questo tipo di dipendenza, per questo motivo noi de gli Acrobati di Concesio abbiamo deciso di attivare il progetto “Mettiti in gioco” con l’apertura di cinque sportelli territoriali». Si tratta di un progetto sperimentale, caratterizzato da procedure snelle e semplificate, orari compatibili con le esigenze lavorative e scolastiche e con l’attivazione di programmi diversificati. «Gli utenti lumezzanesi che si sono rivolti a noi vanno dal giovane adulto al pensionato, single o con famiglia, e normalmente si tratta di lavoratori dipendenti». Il problema, che ovviamente non riguarda solo la Valgobbia e la Valtrompia, tocca quindi tutte le fasce d’età e spesso oltre agli operai si sono rivolti ai centri di assistenza anche imprenditori o piccoli artigiani. Il sindaco Silverio Vivenzi, accompagnato dagli assessori Lucio Facchinetti (Cultura), Fausto Pasotti (Servizi sociali) e Andrea Capuzzi (Ambiente), dopo aver ascoltato gli interventi su questa piaga che si alarga ha confermato l’intenzione di sottoscrivere il «Manifesto per la legalità contro il gioco d’azzardo». Tra gli obiettivi principali del documento ci sono la stesura di una legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta; la volontà di delegare alle regioni l’impegno per la cura dei giocatori patologici; l’offerta ai sindaci di potere decisionale su orari d’apertura, distanze da luoghi sensibili (scuole e simili) e pareri vincolanti su nuove installazioni di giochi d’azzardo. E per finire la creazione di reti territoriali con Asl, Prefettura, Questura e Dia per monitorare e prevenire le dipendenze.
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